Inviperito per la morte del suo levriero un signorotto locale, tal Vincenzo C, prese
a calci mia madre incinta.
Per questa selvaggia violenza ella fu costretta a guardare il letto per tre
anni. Poi, smarrita la ragione venne rinchiusa nel manicomio di Aversa.
La giustizia abita i milioni e milioni di chilometri lontano dalle case dei
ricchi e dei potenti.
Un bel mattino Don Vincenzo C. a tre miglia circa da Rionero venne accolto
da una fucilata.
Per il suo tentato assassinio vennero ingiustamente arrestati mio padre e altri
cinque disgrazziati.
Cosi’, anche se all’ora del misfatto mio padre si trovava a nove miglia da Rionero, come
testimoniarono i suoi padroni di Venosa e quelli che lavoravano con lui, venne posto in nudo
carcere e sottoposto a procedimento penale.
Disperazione e miseria sono con noi. La morte ed il carcere è
serbata ai miseri!
Eppure abbiamo un padrone in cielo, Iddio, un signore in terra, il Re: in quei
tempi avevamo Francesco II per Re, Maria Cristina per Regina; i santa ed il Re buono
dei Napoletani; ma essi pensavano alle feste ed alla gloria, mentre, noi morivamo
di fame
Carmine Donatelli Crocco