Un tetro allevamento di polli immerso nella campagna inglese come un campo di concentramento immerso nell’Europa della seconda guerra mondiale.Il pollaio di concentramento e’ gestito dall’avida signora Tweedy:quando una delle internate non produce piu’ la quantita’ di uova richieste,e’ la pena capitale:la pentola!
"Sono galline…sono le creature più stupide di questo pianeta: non complottano, non cospirano e non sono organizzate "dice la signora Tweedy al marito che invece ha più di un sospetto sui propositi di fuga del pollaio.
In realta’ ,a dispetto di quel che pensa la signora Tweedy,innumerevoli sono i tentativi di fuga ed altrettanto innumerevoli sono i fallimenti fatti dalle galline.Il loro sogno è fuggire da quello che è un vero e proprio campo di concentramento, verso un’esistenza libera.
A tutto ciò si aggiunge anche l’avidità della Signora Tweedy, che decide di aumentare i profitti trasformando la ditta da "Produzione Uova" a "Produzione Pasticci di pollo", condannando così a morte tutte le galline.I fattori ,due terribili aguzzini nazisti,e soprattutto la signora Tweedy in nome della logica spietata che la produzione capitalistica comporta comprera’ "l’incubo tecnologico"che fa rabbrividire l’intero pollaio:la macchina per fare pasticci di pollo!
Il passaggio attuato dall fattoria dei Tweedy dal fordismo esasperato della produzione in serie di uova al postfordismo della nuova linea di prodotti( che si affida alla pubblicità ed ottimizza, grazie alla tecnologia, i modi e i tempi della produzione) porta con se’ l’installazione della macchina che trasforma i pennuti in tortini di gallina.La fuga diventa tanto piu’ urgente :Le galline, pur essendo state dotate da madre natura di un paio d’ali, non sono in grado di volare :il loro peso specifico non permette ai pennuti che brevi e imbarazzati balzi verso l’alto:gli insuccessi si susseguono.
Una notte, dal cielo piove nel pollaio Rocky, bel galletto americano che fa intravedere a Gaia(pollastrella volitiva il cui motto e’: "vivere da galline libere o morire nel tentativo!!") una speranza di salvezza.Il gruppo di pennute, capitanate da Gaia si illude così di poter imparare a volare per evadere dalla prigionia. Rocky tenta di insegnare alle dolci e sgraziate comari l’arte del volo. Un’impresa impossibile. Fisica e matematica non depongono certo a favore dei pennuti. Salvo poi accorgersi che anche Rocky non è autonomamente in grado di spiccare il volo. Serve anche a lui una spinta, magari data da un cannone da circo(come accadeva a lui stesso, gallo da circo e ora gallo in fuga dai suoi aguzzini ed erroneamente precipitato nell’azienda Tweedy)..
Che delusione e che beffa la sua fuga solitaria dal pollaio. Non resta a Gaia ed alle sue comari che tentare di evitare lo sterminio collettivo, rappresentato da una complicata ed enorme macchina in grado di preparare autonomamente succulenti tortine di pollo, mettendo in moto il proprio ingegno. Solo la dimensione del sogno permettera’ ai personaggi di uscire dal regime della necessità tecnica produttiva funzionale a cui sono costretti, sfuggire allo sterminio sistematico e programmato di una "razza" in ottemperanza alle leggi del profitto.
Come massa amorfa il gruppo di galline è destinato a perire, come insieme omogeneo di individui è inevitabilmente portato alla "fuga per la vittoria". Chi progetta, chi cuce, chi intaglia il legno, chi martella i chiodi, tutti, secondo le loro capacità, concorrono alla costruzione del marchingegno volante che le portera’ verso la salvezza… Un monito molto forte rivolto verso tutte quelle forme di oppressione totalitaristiche, politiche ed economiche, che riducono l’individuo ad una statistica, ad una scheda elettorale, ad un potenziale consumatore:Paradossalmente sarà grazie al loro intelletto ed alla loro capacità manuale il popolo delle galline riuscirà a salvare testa, penne e petto.
Privi di qualsiasi "sex appeal", buoni solo per il girarrosto o la pentola con il loro coraggio e testardaggine il popolo delle galline riuscira’ a sopravvivere e a conquistare la sua terra promessa.A dispetto di quello che pensa la Signora Tweedy (alta, segaligna, il perfetto quadro dell’avidità, tratteggiata come un capitano delle SS.) le galline non sono affatto sceme .