qui sotto la versione 1.0
Signora miseria ascolta il clamore
Di chi stringe la cinghia di chi piega
il groppone
Quando muore di sete si abbevera di pianto
Quando non piange più crepa
sotto l’incanto
Della natura e della distruzione
Sono dei suppliziati dal ventre trasparente
Senza fede né legge che regolano il conto
Al signor Effemeride che li ha derubati
Dei vent’anni ponendoseli fra gli occhi cerchiati
E non lasciando loro più niente
Signora miseria ascolta il tumulto
Che come un carro funebre dai bassifondi sale
Trascinando illusioni ed inghiottendo insulti
E tenendo per mano dalle collere adulte
Perché non restino sole
Sono degli arrabbiati che disturbano la storia
E mettono talvolta del sangue sulle cifre
come se uno debba toccare perché alla fine sappia
Che un popolo felice ruttando nella greppia
Val bene una testa di re
Signora miseria ascolta il silenzio
Che attorno ai letti sfatti dei magistrati troverai
Il codice del terrore fa rima con forca
Basta solo trovare impiccati di scorta
E ciò Dio mio non manca mai