la polvere che fa volare

 

 

 

la faccia del dolore e' quella delle persone che sanno farle del male.

il dolore del poeta nasce dallo scontro con gli altri.

il dolore profondo nasce dalla socialita'.

nessuno di noi puo' decidere per conto di un altro, neanche per

conto del piu' misero, neanche per conto di un bambino.

pensiamo al bambino: lo si puo' dirigere, ma non stabilire la sua vita.

la sua stella e' gia' nel cielo, il suo destino lui gia' lo possiede.

si deve prepararlo ad affrontare la sorte, ma non pretendere che ci

assomigli, anche se nei tratti somatici ricorda il genitore. 

 

Alda Merini –  la pazza della porta accanto

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